Scoperti, è proprio il caso di dirlo, gli "altarini", l'uomo è stato accusato di bigamia. Ora è chiamato a difendersi in tribunale dall'accusa di essersi voluto simultaneamente sposare due volte. A denunciarlo proprio le due donne che hanno deciso di farla finita con lui. La doppia liaison sentimentale per l'imprenditore latin lover finisce qui... LA STORIA
mercoledì 28 novembre 2012
Scoperti, è proprio il caso di dirlo, gli "altarini", l'uomo è stato accusato di bigamia. Ora è chiamato a difendersi in tribunale dall'accusa di essersi voluto simultaneamente sposare due volte. A denunciarlo proprio le due donne che hanno deciso di farla finita con lui. La doppia liaison sentimentale per l'imprenditore latin lover finisce qui... LA STORIA
giovedì 9 aprile 2009
VICTORIA BECKHAM OSSESSIONATA DALLA BELLEZZA
E' letteralmente schiava della bellezza. Lo confessa Victoria Beckham che pur di essere sempre perfetta rinuncia al suo sex appeal in camera da letto. L'ex Spice si spalma di grassi unguenti su mani e piedi prima di andare a dormire, poi per favorirne l'assorbimento, indossa calzini e guanti. L'ultima mania è per le sopracciglia che cura maniacalmente allo scopo di non avere mai un pelo fuori posto.
Bella fuori dal letto, ma dentro? E David che dice?
venerdì 6 marzo 2009
L'hairstylist, che è anche un grande amico di Jennifer (e meno male, viene da dire) l'ha dovuta accompagnare fino a Londra da Los Angeles, perché lei non si fida di nessun altro: nella parcella, quindi, ci sono anche i costi di trasferta. Cosa aspettarsi da una pettinatura tanto cara? Niente. La Aniston è apparsa sul tappeto rosso del Leicester Square insieme a Owen Wilson e dei due era lui a essere il più "fonato". Jen sembrava appena uscita dalla doccia, alla "Mi do un'asciugata veloce ai capelli e arrivo". Niente che un balsamo da supermercato e una spazzolata davanti allo specchio del bagno non avrebbero potuto fare. E allora perché spendere 40mila sterline in piena recessione? Forse per far sentire meglio le donne normali che si sentono in colpa per una piega da 20 euro due volte al mese...
mercoledì 4 marzo 2009
Senza parole...
La battuta, durante la conferenza stampa con il presidente francese Sarkozy al termine del vertice Italia-Francia della scorsa settimana, ha fatto il giro del mondo, innescato polemiche sull'esuberanza linguistica del presidente del Consiglio e fatto piovere su Berlusconi accuse di machismo, al punto che due eurodeputate del Pd (Anna Paola Concia e Donata Gottardi) hanno portato il caso alla Corte europea di Strasburgo, con l'accusa di offesa ripetuta alla dignità delle donne. Ma se si riascolta più volte la registrazione, separando le parole con l'aiuto dei tecnici del suono, la frase effettivamente detta da Berlusconi a Sarkozy, in lingua francese e un po' distante dal microfono, risulta in tutta evidenza un'altra: «Tu sais que j'ai etudiè à la Sorbonne» (tu sai che ho studiato alla Sorbona), come del resto aveva subito precisato l'ufficio stampa di Palazzo Chigi, smentendo la trasmissione di Canal Plus che ha colto l'occasione della battutaccia per eleggere in diretta Berlusconi il «relou de l'année», definizione idiomatica di difficile traduzione, che starebbe per «uomo più greve dell'anno». Il corrispondente del Corriere della Sera è stato invitato ieri a riascoltare la registrazione e a darne un'interpretazione. La domanda fondamentale è: la parola «donna» può essere scambiata per Sorbona? Dato che in francese il nome della famosa università parigina si scrive con due enne, per il gioco degli accenti può suonare effettivamente come «donna». L'intento di Yann Barthes, il giornalista autore della trasmissione, era (ed è ancora, anche se il programma è stato rinviato) di confermare l'interpretazione iniziale, ritornando così sulla polemica con maggiori supporti tecnici e linguistici. Ma l'«accanimento sonoro» conforta l'impressione che la registrazione non possa dare adito a ulteriori equivoci.
Dove andremo a finire ?
BRUCIATI 200 MILIARDI NEL VECCHIO CONTINENTE. petrolio in forte calo a new york
Borse in picchiata, Milano cede il 6%
Wall Street sotto i 7 mila punti
Mibtel -5,67%, S&P Mib- 6,02%. Tutta Europa in profondo rosso. A Tokyo il Nikkei chiude a -3,81%
MILANO - E' l'ennesima giornata nera per le Borse mondiali. Dopo che in mattinata Tokyo aveva chiuso in ribasso del 3,81%, le piazze europee terminano tutte in forte calo. E anche Wall Street registra una giornata in rosso. (Epa)
PIAZZA AFFARI - Male soprattutto Piazza Affari con lo S&P Mib che chiude in flessione del 6,02%, mentre il Mibtel lascia sul terreno il 5,67%. In cattive acque anche le altre piazze del Vecchio Continente: alla fine Londra cede il 5,33%, Parigi il 4,48%, Francoforte il 3,48%. Piazze europee trascinate al ribasso soprattutto dai bancari. In primis Hsbc (-19%) ma anche Fortis (-17%), Ubs e Banco di Bilbao (- 10%) e, sul fronte italiano, UniCredit (-9,1%) Intesa SanPaolo (-8%) e Banco Popolare (-8,3%).
BRUCIATI 200 MILIARDI DI EURO - Le Borse europee bruciano alla fine quasi 200 miliardi di capitalizzazione (198 per l'esattezza) e spediscono le lancette indietro di ben sei anni. Dopo una seduta di forti vendite sui mercati azionari del Vecchio Continente, l'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 ha perso 4,8 punti percentuali, scivolando su livelli che non si vedevano dal marzo del 2003 e mettendo a segno il peggior tonfo dallo scorso dicembre. Il «Lunedì nero» delle Borse mondiali porta ovviamente con sè un conto salato anche per Piazza Affari dove sono stati bruciati 18,1 miliardi di euro di capitalizzazione. Ora l'intero listino milanese capitalizza circa 301 miliardi di euro. Nel corso del 2009 il Mibtel ha perso un ulteriore 21,7% del suo valore, dopo che nel 2008 il valore degli indici si era praticamente dimezzato.
WALL STREET - A completare una seduta da dimenticare c'è anche il cattivo andamento della Borsa di New York. Il Dow Jones ha chiuso in calo del 4,25% a 6.762,90 punti, il Nasdaq ha ceduto il 3,99% a 1.322,85 punti, mentre lo S&P 500 è arretrato del 4,66% a 700,85 punti, cioè ai minimi da 12 anni con la complicità della brusca frenata delle quotazioni petrolifere (-10%) e delle banche. Al termine delle contrattazioni a Wall Street, l''euro è scambiato a 1,2576 dollari.
ASIA - La giornata era cominciata male già in Asia dove si erano registrati forti cali, con la Borsa di Tokyo che terminava in picchiata a -3,81%.
PETROLIO - Prezzo del petrolio in forte ribasso sul mercato di New York: il future con scadenza aprile sul Wti cede circa il 10% attorno ai 40 dollari al barile. Si tratta della maggiore perdita giornaliera dallo scorso 27 gennaio quando il greggio perse il 9,1%.
HSBC - In difficoltà, come detto, soprattutto il titolo del colosso bancario britannico Hsbc che alla fine lascia a Londra sul terreno il 19%. La prima banca europea per capitalizzazione, ha infatti annunciato un aumento di capitale da 12,5 miliardi di sterline (14 miliardi di euro), dopo il crollo degli utili del 70% nel 2008 a 5,72 miliardi di dollari, e il taglio di oltre seimila posti di lavoro negli Stati Uniti. Questo aumento di capitale sarà il più elevato mai realizzato in Gran Bretagna. Hsbc ha anche annunciato la chiusura delle attività americane di prestiti al consumo per i marchi Hfc e Beneficial e la chiusura della gran parte delle reti negli Usa e ciò porterà alla soppressione di 6.100 posti di lavoro. Il gruppo ha annunciato anche un calo del 28,9% del suo dividendo in dollari per il 2008 a 64 cents, vale a dire un calo del 15% in sterline.
FREDDIE MAC - Intanto il colosso Usa dei mutui Freddie Mac conferma che intende chiedere altri 30-35 miliardi di dollari di aiuti aggiuntivi al governo degli Stati Uniti nello stesso giorno in cui l'amministratore delegato, David Moffett, si dimette. Lo comunica la stessa società, precisando che Moffett avrebbe espresso il desiderio di ritornare ai servizi finanziari.
domenica 1 marzo 2009
Ma che cosa sta succedendo al nostro paese ??
Se da un lato l'86 per cento della popolazione italiana riconosce l'importanza del settore turistico per lo sviluppo del Paese, un 22 per cento si dice infastidito, quando è la propria città a essere meta di numerosi visitatori. Secondo l'istituto di ricerca milanese Ispo, un buon numero di nostri connazionali (il 90 per cento degli intervistati) ritengono che la presenza di turisti in una località ne aumenti il prestigio, in quanto simbolo di rilevanza culturale o paesaggistica. Resta però uno zoccolo duro infastidito dalla presenza massiccia di turisti a casa propria. Un percentuale che diminuisce al 13 per cento tra coloro che viaggiano anche all'estero e aumenta tra i residenti nel Centro, area che include città molto turistiche come Roma e Firenze, così come nei comuni di medie dimensioni (26 per cento).
Nonostante l'Italia perda sempre più posizioni nella classifica mondiale delle destinazioni turistiche mondiali più gettonate, se si guarda al numero di articoli pubblicati sulla stampa estera il primato è suo, almeno per le mete enogastronomiche. A dirlo, l'indice quantitativo d'immagine Indim rilevato in una ricerca realizzata dall'osservatorio BitLab, in occasione della 29esima edizione del Bit, la Borsa internazionale del turismo tenutasi a Milano, la settimana scorsa. Con un indice del 12,38 percento il Bel Paese si posiziona davanti a Grecia (11,95 per cento), Spagna (11,12 per cento), Francia (10,54 per cento) e Turchia (9,27 per cento). Il monitoraggio della stampa internazionale, effettuato nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2008 su 3.492 articoli di circa cento testate giornalistiche di 20 Paesi, ha permesso anche di tracciare una mappa delle nuove destinazioni preferite dai buongustai in Italia: dai boschi e i vigneti piemontesi fino alle colline umbre, passando per la campagne toscane e laziali per arrivare ai parchi calabresi dell'Aspromonte.
Una domanda sorge dunque spontanea, perché nonostante le bellezze paesaggistiche, artistiche, culturali e gastronomiche della nostra Penisola, l'Italia ha perso appel tra i turisti? È forse colpa degli alberghi troppo cari, dell'intermediazione delle agenzie di viaggio quando negli altri stati vanno fortissimo le prenotazioni online, della mancanza di alberghi più spartani e a prezzi più competitivi, come già succede all'Estero?
giovedì 26 febbraio 2009
Non riesco a prendere la patente....
Corea del Sud, bocciata 775 volte a esame guida ma non rinuncia
Cha Sa-soon, 68 anni, sta cercando dal 2005 di superare la parte di "teoria" all'esame per avere la patente, ma finora non ce l'ha fatta.
"Ho controllato alcuni libri per la patente di guida, e dicevano che servono al massimo cinque anni per averla", ha raccontato Cha nella provincia di Nord Jeolla, dove gli agricoltori sui trattori o le vacche sono frequenti sulle strade quanto le auto.
"Sono già passati quattro anni, dovrei superare l'esame la prossima volta. E' la mia speranza".
Le agenzie di Scuola guida in Corea del Sud offrono corsi per avere la patente in una settimana. Cha non è stata così fortunata da prendere parte a quei corsi, che sono più frequenti nelle grandi città, ma la donna è rimasta impassibile, anche dopo aver speso oltre 10 milioni di won (6.800 dollari) in prove d'esame.
"Credo che si possa raggiungere il proprio obiettivo se ci si prova davvero", ha detto. "Non rinunciate ai vostri sogni, Siate forti e fate del vostro meglio".